Commissione Centrale per l’Arte Sacra in Italia

con il contributo dell'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana

La Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra in Italia, voluta da papa Pio XI come superiore organo consultivo ed esecutivo, venne istituita il 1° settembre 1924 con circolare della Segreteria di Stato n. 34215, che ne rappresenta il vero documento statutario. Tra i principali compiti ad essa assegnati vi furono quelli della tutela e dell’incremento dell’arte sacra.

In seguito alle distruzioni operate nel Secondo conflitto mondiale, di cui furono «vittime» anche numerosi e insigni monumenti sacri, spettò alla Pontifica Commissione seguire le fasi di restauro e di ricostruzione delle chiese e degli altri edifici ecclesiastici danneggiati o distrutti: la serie Archivio Campane relativa a questo periodo storico testimonia le vicende tragiche delle distruzioni tedesche e dei bombardamenti alleati, e delle requisizioni di migliaia di campane effettuate dal governo fascista prima e dall’esercito nazista poi, cui seguì lo sforzo dello Stato italiano che, unico in Europa, finanziò il ripristino di tutte le campane distrutte o requisite.

Con la ricostruzione post bellica e i successivi fenomeni socio-demografici legati allo sviluppo industriale del Paese e all’urbanizzazione, scaturì l’esigenza pastorale per i vescovi italiani di erigere, molto più che in passato, nuove parrocchie. Uno stimolo forte per tutti gli Ordinari diocesani che riversarono il loro impegno e il loro sforzo per coprire il Paese di un nuovo “mantello di chiese”.

A questo sforzo rispose, con una azione sinergica che risultò, va detto, fondamentale, lo Stato Italiano. Due leggi ordinarie emanate a dieci anni di distanza l’una dall’altra, la n. 2522 del 1952 e la n. 168 del 1962, contemplarono con modalità diverse l’intervento dello Stato: la prima concedeva agli Ordinari una somma pari alla spesa ammessa per l’acquisto delle aree e a quella relativa alla costruzione del rustico degli edifici; la legge 168 del ’62, che modificava anche la precedente, stanziava invece un contributo costante per 35 anni nella misura del 4% della spesa occorrente alla costruzione o completamento di chiese parrocchiali, di case canoniche o di altre opere di ministero pastorale. Alla Pontificia Commissione era riservato il compito di approvare i progetti inviati dai vescovi secondo i precetti liturgici e dell’arte sacra, che con il Concilio Vaticano II avrebbe conosciuto una nuova feconda stagione.

Dal 1952, e sino all’estinzione della Commissione avvenuta nel 1990, giunsero al Palazzo della Cancelleria, sede dell’ente, migliaia di progetti da tutte le diocesi d’Italia.

Tecnicamente l’archivio conta oltre 6000 buste. Queste sono state classificate dalla Commissione in quattro serie distinte: Archivio Generale, Archivio Campane, Capo I, Capo II.
La prima, in corso di inventariazione, abbraccia l’intero arco di attività della Commissione e risulta essere la serie più ricca ed eterogenea per tipologia di documentazione. Va sottolineato che in questa serie vi è conservato un patrimonio fotografico di eccezionale valore che nel suo genere costituisce un unicum: si tratta di migliaia di fotografie di arte sacra provenienti dagli archivi Alinari, Anderson ed altri, che documentano l’immenso patrimonio artistico italiano.

L’Archivio Campane, a cui si è accennato, conta 288 buste pari a 8735 fascicoli. Delle buste, 280 corrispondono ciascuna ad una diocesi, le rimanenti 8 contengono pratiche generali, documentazione amministrativa, gli elenchi di fusione delle campane e di rimborso delle spese. Nelle buste delle singole diocesi si rinvengono, accanto alle pratiche generali e - ove presenti - quelle relative ai rimborsi, dei fascicoli denominati “Modulo A” e “Modulo B”,

Roma, Basilica S. Lorenzo fuori le Mura (19/7/1943, foto LUCE)
ASV, Commissione Centrale Arte Sacra in Italia, A. G., in inventariazione


Foto dell’Abbazia di Montecassino dopo i bonbardamenti (febbraio 1944, foto LUCE)
ASV, Commissione Centrale Arte Sacra in Italia, A. G., in inventariazione


Foto del Progetto dell’Aula delle Udienze Pontificie in Vaticano (Pier Luigi Nervi)
ASV, Commissione Centrale Arte Sacra in Italia, A. G., in inventariazione


riguardanti la pratica di fusione o di restituzione delle campane appartenenti ad una specifica chiesa.
Le serie Capo I e Capo II sono così denominate perché rinviano alle ripartizioni della legge n. 168 del 1962: il Capo I, che ricalcava con modifiche la legge n. 2522 del 1952, e il Capo II con le nuove modalità di finanziamento sopra descritte. La serie Capo I conta 3.421 buste (di cui 308 mancanti), pari a 7.507 fascicoli. La serie Capo II si compone di 2.065 buste (di cui 110 fra mancanti e inesistenti), pari a 4.326 fascicoli.
Nelle singole buste di queste due serie la tipologia dei documenti è di solito la medesima: lettere di Ordinari o degli uffici diocesani, minute della Pontificia Commissione, atti provenienti dal Ministero dei Lavori Pubblici e da quello dell’Interno, più raramente dagli Uffici locali del Genio Civile o dalle Soprintendenze, e in allegato il progetto dell’opera da costruire, a firma spesso di illustri e celebri architetti del XX secolo, e che, a sua volta, prevede disegni, relazioni e altri elaborati tecnici. Vi si possono trovare, in aggiunta al progetto, fotografie dell’ambiente nel quale dovrà sorgere l’edificio e del modello in plastico. Si è provveduto ad inserire questo materiale fotografico in speciali buste idonee alla loro salvaguardia.
A volte si rinviene della corrispondenza, precedente o successiva alla presentazione e all’esame del progetto, intercorsa fra gli attori sopra indicati e legata comunque alla pratica amministrativa.

In attesa dell’inventario definitivo, dalla metà di ottobre del 2009 è a disposizione degli studiosi un “Inventario Provvisorio” collocato nella Sala Indici dell’Archivio. Questo inventario, in 9 volumi, riguarda le serie Archivio Campane, Capo I, e Capo II ed è correlato da un Indice dei luoghi (diocesi, località ed edifici ecclesiastici), e da un Indice dei nomi dei progettisti e delle ditte fonditrici.

Dal gennaio 2005 l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana ha finanziato il progetto di inventariazione dell’intero fondo archivistico che condurrà alla pubblicazione dell’Inventario dell’intero fondo archivistico (anni 1924-1990), con autorizzazione pontificia specifica.